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PONTE DELL’AMMIRAGLIO

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Di Bjs – Opera propriaCamera Canon EOS 300V with Canon Zoom Lens EF 28-90mmScan from the film negative, CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1903550

Il ponte dell’Ammiraglio è un ponte a dodici arcate di epoca gotica visibile dall’attuale corso dei Mille a Palermo, e dal 2015 è Patrimonio dell’umanità protetto dall’Unesco.

Fu completato intorno al 1131 per volere di Giorgio d’Antiochiaammiraglio del re Ruggero II di Sicilia, un anno dopo la nascita del Regno di Sicilia, per collegare la città (divenuta capitale) ai giardini posti al di là del fiume Oreto[1]. Rappresenta per la vasta piazza, denominata Scaffa, un monumento simbolo del collegamento tra il centro della città e la zona periferica Brancaccio.[2][3]

L’uso degli archi molto acuti caratteristici permetteva al ponte di sopportare carichi elevatissimi; interessante anche l’apertura d’archi minori tra le spalle di quelli grandi per alleggerire la struttura e la pressione del fiume sottostante. Il ponte infatti resistette senza problemi persino alla terribile Alluvione di Palermo del febbraio 1931[4].

Il 27 maggio dell’anno 1860, nel corso della spedizione dei MilleGaribaldi proprio su questo ponte e nella vicina via di Porta Termini si scontrò con le truppe dei Borboni, lì schierate perché il ponte era un ingresso nella città per chi veniva da mezzogiorno: Garibaldi proveniva infatti dal Monte Grifone, e precisamente dalla frazione di Gibilrossa. Lo scontro al ponte dell’Ammiraglio provocò l’insurrezione di Palermo.

Ora sotto gli archi del ponte normanno non scorre più il fiume, dopo che il suo corso fu deviato a causa dei suoi continui straripamenti. Questo ha anche consentito l’allargamento del Corso dei Mille. Sotto il ponte dell’Ammiraglio oggi si trova un giardino, con attorno viali alberati, agavi e altre varietà di piante grasse.[5]

Il ponte ha ottenuto un incremento di presenze turistiche con l’inaugurazione del tram di Palermo: infatti il ponte con la piazza omonima sono divenuti una delle principali fermate del percorso della linea 1.

Dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell’umanità (Unesco) nell’ambito dell'”itinerario Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale“.