Il Palazzo Crociferi, noto anche come Palazzo del Comune, si trova a Castellammare del Golfo ed è attualmente la sede del comune. Il palazzo è uno degli edifici più antichi della città ed insieme al Castello e alla Chiesa Madre è uno dei luoghi di riferimento cittadino. È ubicato in Corso Bernardo Mattarella di fronte alla Villa comunale Regina Margherita. Fu la residenza dei Padri Crociferi per oltre due secoli, dal 1663 al 1870, interrotta in seguito all’occupazione sabauda in Sicilia.
L’edificazione di Palazzo Crociferi fu realizzata per volere della Principessa Francesca Balsamo. Donna Francesca era, infatti, la principessa di Roccafiorita e aveva acquistato, il 31 Agosto del 1641, la baronia di Castellammare del Golfo da Luigi Guglielmo Moncada, viceré del Regno di Sicilia. Il Palazzo Crociferi di Castellammare venne, però, edificato dopo la morte di Donna Francesca, infatti lei non vedrà mai il realizzarsi dell’opera ma verrà comunque costruita per suo volere.[1] I lavori di costruzione furono eseguiti dal palermitano Marco Serio tra il 1659 ed il 1660, mentre il portale e tutte le decorazioni intagliate vennero realizzati nel 1707 dagli intagliatori palermitani Stefano Curto, Domenico D’Acquario e compagni. Il progetto fu realizzato dall’architetto Giuseppe Mariani.[2].
A partire dal 1641 i Padri Crociferi, così chiamati dal popolo per via della grande croce rossa sulla veste nera, si stabilirono a Castellammare del Golfo, diventando una presenza assai significativa.[3] I Crociferi sono un ordine tuttora esistente nella Chiesa, anche se non più operante a Castellammare, il loro compito era quello di provvedere all’assistenza spirituale, medica e infermieristica dei malati e dei morenti.[4]Dunque, introdussero per la prima volta nella storia di Castellammare un’assistenza infermieristica e ospedaliera a vantaggio degli ammalati più poveri, raccolti dalla strada e talora agonizzanti oppure lasciati alla riva della Marina dai velieri in transito. L’antica infermeria era situata sul lato est del convento e all’interno dell’atrio, oggi trasformato in Arena delle Rose. Inizialmente si stabilirono nell’aperta campagna, nella zona che ancora oggi viene chiamata Contrada Crociferi, dove stettero per più di 20 anni e fecero costruire una piccola Chiesa ad oggi inesistente.[5]
In seguito all’occupazione sabauda in Sicilia, i Padri Crociferi furono costretti a lasciare il loro palazzo e la loro Chiesa, che furono affidate allo Stato per usi civili. Con sentenza del tribunale di Palermo del 17 Dicembre 1869, confermata in appello il 16 Settembre 1870, la proprietà del convento passava all’ospedale San Bartolomeo di Palermo. La baronessa Francesca Balsamo, infatti, in un testamento del 16 Aprile 1648, aveva dichiarato non solo di lasciare il denaro sufficiente per la costruzione dell’edificio da assegnare ai Padri Crociferi, ma aveva anche annotato che, in caso di soppressione o di allontanamento dei suddetti Padri, la proprietà dell’immobile sarebbe dovuta passare all’ospedale San Bartolomeo di Palermo. Il palazzo, invece, fu indebitamente concesso al Comune in virtù delle leggi eversive del 1866, ma il 17 Dicembre 1869, con sentenza pubblicata l’11 Febbraio 1870 e confermata in appello il 16 Settembre 1870, fu riconosciuto proprietà esclusiva dell’ospedale palermitano. Il Comune, comunque, lo ebbe per acquisto (lire 55.000) con atto di transazione del 1º Aprile 1887 presso il notaio Salvatore Briguccia, registrato a Castellammare. Durante il terremoto del 1968, Palazzo Crociferi, venne dichiarato inagibile e gli uffici comunali furono spostati temporaneamente in altri luoghi. Anche l’annessa Chiesa venne chiusa, per gravi danni all’edificio.