La protobasilica cattedrale di San Lorenzo è il duomo cattolico di Trapani, in Sicilia, chiesa madre della diocesi omonima. È situata nel centro storico della città, lungo il corso Vittorio Emanuele.[1][2] Ha la dignità di basilica minore.[3]
L’antico edificio sorgeva nel primitivo quartiere «Palazzo» inserito nelle porzione di territorio ove era insediato il «Consolato della Nazione Genovese», denominato «Cappella di San Giorgio» del 1102, quest’ultimo santo patrono della Repubblica marinara dei Genovesi. La comunità genovese è presente a Trapani dedita al commercio e alle attività marinare fin dall’XI secolo, alleata del gran Conte Ruggero nell’opera di riconquista dell’isola per sottrarla al dominio arabo.
Nel 1280 re Giacomo II di Aragona dispose la suddivisione del quartiere «Palazzo» in due ulteriori rioni denominati rispettivamente di «San Francesco» e di «San Lorenzo» per via della presenza dei rispettivi luoghi di culto in essi edificati.
- 1421, La chiesa è documentata come cappellania.
- 1434, Per volontà di Alfonso il Magnanimo il tempio fu elevato a parrocchia. Col patrocinio delle famiglie più facoltose presero avvio i lavori per la costruzione delle cappelle, prima fra esse quella dedicata a Santo Stefano martire, edificazione finanziata dalla famiglia Vento.
- 1602, La diocesi di Mazara del Vallo, istituzione religiosa cui apparteneva la città di Trapani, rilascia il permesso per urgenti lavori di restauri dovuti al minacciato crollo delle strutture. Nel 1603 grazie alla raccolta di elemosine è avviata la costruzione dell’abside.
La prima impronta d’impianto basilicale è dovuta all’opera dell’architetto padre Bonaventura Certo, messinese,[4] religioso dell’Ordine dei frati minori conventuali di San Francesco.
La chiesa fu solennemente consacrata dal vescovo di Mazara del Vallo Bartolomeo Castelli il 2 luglio del 1705. Nel 1736 fu elevata a collegiata. Il titolo di chiesa madre in passato era appartenuto alla chiesa di Sant’Agostino in epoca aragonese – spagnola,[5] alla basilica di San Nicolò dal 1620.[6]
- 1740, L’aspetto odierno risale al restauro settecentesco, ad opera dell’architetto Giovanni Biagio Amico,[1] il quale perfezionò la costruzione con una bellissima cupola, le cupoline, il prospetto con balaustre,[1] il portico tripartito con campanili e le cappelle laterali. In questo contesto furono realizzate la cantoria e il coro, l’altare maggiore con la sua tribuna, le statue ed angeli al di sopra per ornamento, al centro dell’abside il nome di Dio in ebraico, l’organo, il fonte battesimale, i confessionali, il pulpito.[7] Il complesso dei lavori e i numerosi interventi di restauro determinarono nel 1788 l’istituzione della «Fabbrica del Duomo».
Nel 1794 gli interni furono maggiormente adornati di finissimi stucchi di gusto greco, di eleganti pitture del pennello di don Vincenzo Manno, palermitano, raffiguranti storie dell’Antico Testamento, dei Patriarchi, dei Profeti, degli Atti degli Apostoli ed i più significativi episodi dei Vangeli. Numerose altre opere furono commissionate ai più affermati esponenti della scena artistica trapanese.[4]
Nel 1844 Trapani fu elevata a sede vescovile con la costituzione della diocesi da parte di papa Gregorio XVI, il tempio di San Lorenzo fu elevato al rango di cattedrale ponendo fine all’annosa contesa con la collegiata di San Pietro Apostolo e la protobasilica di San Niccolò.
Dal 1975 al 1997 la Soprintendenza dei Beni culturali ed ambientali di Trapani ha seguito i lavori di restauro della chiesa. Nel 1990 fu realizzata la nuova cancellata a chiusura del pronao e, nel 1995 i nuovi arredi liturgici.