Il centro storico di Agrigento è individuabile sulla sommità occidentale della collina dell’antica Girgenti. Risalente all’età medioevale del XI e XV, conserva ancora oggi vari edifici medioevali (chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari).
Da aprile del 2016 è tornato a chiamarsi ufficialmente Girgenti, toponimo dell’intera città dismesso nel 1927 su volere di Benito Mussolini.[1]
Nel centro storico sono custodite significative testimonianze dell’arte arabo-normanna, tra cui in particolare la cattedrale di San Gerlando, il PalazzoSteri sede del seminario, il palazzo vescovile, la Basilica di Santa Maria dei Greci ed il complesso monumentale di Santo Spirito e le porte delle cinta muraria.
Dal disegno di autore Anonimo del 1584, tratta dall’Atlante Storico della Sicilia di L. Dufour, si rileva una rara immagine della città medievale, circondata da una cinta muraria e da un tessuto urbano poco differenziato. In alto spiccano i più importanti edifici quali lo Steri, la Cattedrale, il Castello, la Chiesa di Santa Maria dei Greci.
Al centro si nota un burrone che taglia a metà il Colle, detto della Via Bac Bac. Ancora non sono visibili altri edifici che verranno costruiti successivamente alla stampa del disegno.
Il Centro Storico di Agrigento è databile intorno al XI e il XIII secolo, sorto per necessità difensive, logistiche e commerciali, in relazione alla vicinanza del porto. Gli ultimi abitanti dell’antica Akragas, minacciati dall’invasione musulmana e per l’eccessiva vicinanza delle antiche mura troppo estese e quasi vicine al mare, si arroccarono nel colle occidentale dell’Acropoli, dove costruirono un Castello ed un recinto murario attorno alla città medioevale che poi prese il nome di Girgenti, creando, quindi, una vera e propria fortezza.
Anche se le condizioni di vita risultarono decadenti, iniziò l’espansione urbanistica all’interno della città muraria, passando dalla città antica a moderna, arricchendo l’abitato con Palazzi, Chiese e Monasteri, artisticamente influenzate da scambi culturali arabo-normanna.
Nel XIV secolo si diffuse in Sicilia uno stile architettonico che prese il nome di Stile chiaramontano. Si tratta di applicazioni in pietra bianca di Comiso con modanature a zig zag, incastonate nelle ghiere merlettate di portali e bifore a sesto acuto, con il fine da rendere più suggestive e abbellire le facciate esterne ed interne di Chiese, Palazzi, Monasteri, conventi e ospedali.