FOLK BIKE

PIAZZA DEL DUOMO DI ACIREALE

Di I, Sailko, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7343731

La pavimentazione della piazza è stata rinnovata nel 2009. I lavori sono stati affidati agli architetti Paolo Portoghesi e Vito Messina e all’ingegnere Aldo Scaccianoce i quali reputarono che le mattonelle in cemento stonassero con lo stile Barocco che caratterizza la città.Luciano Parlato all’opera nella realizzazione dello Stemma della città di Acireale installato nel 2009 al centro di Piazza del Duomo

La nuova pavimentazione della piazza duomo di Acireale è stata preparata seguendo il progetto che si sviluppa con una geometria ben definita. Il piano della pavimentazione è suddivisibile in 8 anelli concentrici che sono, a loro volta, suddivisi in 12 settori per i primi due anelli e 24 settori per i rimanenti; al centro della geometria si sviluppa un rosone, il tutto per rappresentare una cupola rovesciata come se questa fosse guardata dal basso verso l’alto dalla parte interna. Ogni settore è composto da 9 o 18 mattonelle di marmo denominato white-cream delimitato da una doppia fascia di pietra lavica doppiamente lavorata: bocciardata e levigata. È stata coperta una superficie di 1600 m² di cui 60 costituiti dal rosone centrale che tra pietra lavica e un minuzioso mosaico accoglie lo stemma della città di Acireale. Tecnicamente la preparazione dei tagli dei materiali è partita ancora prima dell’apertura del cantiere edile sulla piazza. Si sono infatti dovute preparare 145 diverse forme di taglio di marmo beige, per un totale di 1350 mattonelle, 28 diversi tagli di pietra lavica bocciardata per un totale di 600 fasce circa e altrettante in pietra lavica levigata. La scelta e l’accostamento delle due lavorazioni di pietra lavica è stata appositamente consigliata per evidenziare ancora di più la tridimensionalità che si era discussa nel progetto. Per quanto riguarda il rosone, costituito da sei cerchi intrecciati tra loro secondo una geometria esagonale, sono state impiegate 132 fasce laviche distribuite tra levigate e bocciardate. Al centro si forma così un alloggio esagonale dove è stato installato lo stemma della città, il tutto arricchito da un elegante mosaico di sassolini. Si può quindi stimare che sono stati preparati circa 2700 pezzi, dello spessore di 3 centimetri, per coprire i 1600 metri quadrati. La localizzazione del centro, che non è stata scelta a caso dai progettisti, ha origine in un punto che è l’intersezione di due assi: quello ortogonale al comune e quello ortogonale alla fiancata laterale della cattedrale. Da questo punto in maniera assialsimmetrica si sviluppa il disegno della piazza. Al centro viene installato lo stemma della città con orientamento che segue l’asse ortogonale al comune. La preparazione, e quindi la lavorazione, dello stemma è stata rigorosa. Sono state rispettate le regole ufficiali in accordo con la regola araldica della preparazione degli stemmi. Lo scudo e la corona sono realizzati con lo stesso marmo impiegato per la pavimentazione con degli incassi di pietra lavica “occhio di pernice” per rappresentare i tre faraglioni e la roccia ai piedi del castello. La lavorazione delle linee segue una tracciatura con profondità variabile dai 2 ai 4 millimetri e con spaziature che non scendono al di sotto dei 4 millimetri. La scelta della profondità della tracciatura è stata studiata considerando che lo stemma, come il resto della piazza, è soggetto al continuo calpestio dei pedoni.