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ORECCHIO DI DIONISIO

Orecchio di Dionisio.jpg
Di Frabuleuse – flickr.com, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=955205

L’Orecchio di Dionisio (o Orecchio di Dionigi) è una grotta artificiale che si trova nell’antica cava di pietra detta latomia del Paradiso, sotto il Teatro Greco di Siracusa. Scavata nel calcare, è alta circa 23 m, larga dai 5 agli 11 m e si sviluppa in profondità per 65 m[1], con un andamento a S che lo rende anche un luogo di amplificazione acustica dei suoni.

La ragione di questo andamento deriva dalla presenza di un antico acquedotto nella parte superiore della grotta. Da quella traccia i costruttori scavarono verso il basso creando poi la forma attuale. Proprio questa conformazione particolarmente sinuosa delle pareti lascia aperto l’interrogativo sul suo reale utilizzo. Se cioè fosse soltanto una cava o se servisse per amplificare i suoni.

Secondo la leggenda, la sua particolare forma a orecchio d’asino fece coniare al pittore Caravaggio, recatosi nella città aretusea nel 1608 in compagnia dello storico siracusano Vincenzo Mirabella, l’espressione Orecchio di Dionisio. Secondo la tradizione infatti il tiranno Dionisio fece scavare la grotta dove rinchiudeva i prigionieri e, appostandosi all’interno di una cavità superiore, ascoltava i loro discorsi. Grazie alla sua forma, l’Orecchio di Dionisio possiede caratteristiche acustiche tali da amplificare i suoni fino a sedici volte.[2]

Secondo le ricostruzioni di Eliano, Dionisio avrebbe rinchiuso il poeta Filosseno, con la colpa di non apprezzare le opere letterarie del tiranno, in questo luogo o nella vicina “Grotta dei cordari”. Eliano afferma infatti che il poeta era stato rinchiuso: “nella grotta più bella delle Latomie, dove aveva composto il suo capolavoro, il Ciclope: grotta che in seguito aveva preso il suo nome“.