FOLK BIKE

PALAZZO BRUNO DI BELMONTE

Di Fabio Tumino – Opera propria, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=96652017

Il palazzo in stile liberty più importante della provincia fu commissionato dall’on.le Pietro Bruno di Belmonte all’architetto palermitano Ernesto Basile, dal 1906. Non divenne mai dimora della famiglia Bruno di Belmonte, considerata la famiglia più importante della città dell’inizio del secolo scorso, in quanto il palazzo non fu mai completato per lo scoppio della Grande Guerra, poi nel 1918, per la morte di Giovanna Modica di San Giovanni, moglie amatissima dell’On.le Pietro e infine nel 1921 per la morte dello stesso Pietro. Solo una parte fu completata e resa abitabile dopo il 1921 (l’architetto Basile da quattro piani dovette ricavare cinque quote) quella dell’ultimo figlio dell’On.le Pietro, il barone Giambattista, dove però visse solo la sorella Preziosa, unica tra i figli dell’on.le Pietro a rimanere a Spaccaforno (gli altri si erano trasferiti a Roma, Firenze, Napoli e Catania). Dal 1975, dopo la vendita al Comune dei primi tre piani da parte di alcuni eredi dei figli dell’On.le Pietro, il palazzo è divenuto sede municipale. L’acquisto è stato completato solo nel 1978 con la vendita al Comune anche del quarto e ultimo piano.

«Il palazzo con la sua arcaica identità di un vero e proprio castello, spicca nel paesaggio urbano e sembra rappresentare la contraddittorietà della sua terra, divisa tra il torpore di un persistente medioevo e la volontà di superare nella cultura, nell’intelligenza e nei legami con il continente la condizione insulare e la sua intramontabile arcaicità»
(Paolo Portoghesi)