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CATTEDRALE DI SAN GIOVANNI

Cattedrale di San Giovanni Ragusa .jpg
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La chiesa, prima del terremoto del 1693, sorgeva nella parte ovest dell’antico abitato di Ragusa sotto le mura del castello medievale, dove oggi si trova la chiesetta di Santa Agnese, edificata sulle sue rovine verso la fine del XVIII secolo.

Gravemente danneggiata dal sisma, viene riedificata al centro del nuovo abitato di Ragusa nella contrada del “Patro”. Il 15 aprile del 1694 fu posta la prima pietra e la chiesa dopo appena quattro mesi era completa, tanto che il 16 agosto fu aperta al culto con una solenne cerimonia cui presenziarono tutti i maggiorenti della Contea. Il breve tempo occorso per la costruzione indica che si trattava di una piccola chiesa, inadeguata alle esigenze del nuovo quartiere della città in espansione.

Pertanto furono i sangiovannari a ricostruire per primi un proprio luogo di culto, circostanza che continuò ad alimentare l’acredine e fomentare le diatribe nei confronti dei sangiorgiani, arroccati nella primitiva parte di città. Fazioni da sempre in contrasto, ove un evento sismico aveva ribaltato la supremazia dei luoghi e l’ordine delle correnti.[2]

L’emancipazione della chiesa di San Giovanni avviene nel 1714.[3] Pertanto fu decretato l’ingrandimento del tempio, nel 1718 si iniziò, quindi, la costruzione nello stesso sito di una chiesa più grande. Due capimastri di Acireale, Giuseppe Recupero e Giovanni Arcidiacono, potrebbero aver svolto un ruolo progettuale, e alcuni particolari architettonici dei prospetti della chiesa di San Giovanni sono tipici dei monumenti barocchi dell’area Acese e Catanese, come le caratteristiche paraste bugnate o il monumentale portale maggiore (che presenta notevoli analogie con il portale marmoreo della Cattedrale di Acireale).

Il tempio fu solennemente consacrato il 31 maggio 1778, cerimonia presieduta dal vescovo di Siracusa Giovanni Battista Alagona.

  • Nel 1783 fu innalzata la cupola, ricoperta all’esterno da lamine di rame durante il XX secolo.
  • Nel 1848 fu rinnovata la pavimentazione mediante l’utilizzo di lastre di pietra pece, impreziosite da intarsi geometrici in pietra calcarea.

I continui ricorsi di entrambi i rettori delle due fazioni alla Congregazione dei Riti presso la Santa Sede[4] determina il 10 dicembre 1865 la divisione civile del comune, due distinti sindaci, due duomi, l’esplicito riconoscimento di due correnti (sangiovannari e sangiorgiani), due arcipreture ciascuna col suo santo patrono: San Giovanni Battista per Ragusa, San Giorgio per Ragusa Ibla.

Tra il 1992 e il 1995 sono state realizzate campagne di restauro dell’intero edificio.

Dal 2002, riconoscimento Unesco e l’inserimento tra i monumenti cittadini del circuito delle Città tardo barocche del Val di Noto e nella World Heritage List.