La chiesa di San Paolo risale al XVIII secolo ed è incorporata al Palazzo Tondi. Nota anche come cappella delle Tarantate, è stata dal medioevo e sino alla fine degli anni cinquanta del XX secolo, teatro di fenomeni misteriosi legati al “tarantismo“. In questa chiesetta, infatti, durante i festeggiamenti del 29 giugno, si recavano le donne, definite tarantate, che erano state vittime del morso della tarantola. Esse chiedevano la grazia al santo, pregando e bevendo l’acqua del pozzo attiguo alla chiesetta. Inoltre effettuavano un esorcismo musicale esibendosi in balli frenetici al suono dei tamburelli. Furono questi anche i motivi che spinsero l’etnologo italiano Ernesto de Martino ad avere interesse per il sito nella sua spedizione in Salento del 1959.[12]. L’edificio, ad aula unica con volta alla leccese, ospita un altare settecentesco con una tela di Francesco Saverio Lillo che raffigura san Paolo con in mano una spada, le figure di un uomo e di una donna ed un angelo che sostiene un libro[11].