La chiesa dei Santi Pietro e Paolo fu riedificata tra gli anni 1621–1633 sul sito di un precedente edificio sacro della metà del XIV secolo in cui si officiò in rito greco sino ai tempi di papa Sisto IV (1471–1484). La costruzione dell’edificio venne ripresa successivamente nel secolo seguente, dopo il terremoto del 1743, e portata a termine nel 1770. Venne elevata a Collegiata nel 1664. Possiede una facciata barocca articolata su due ordini e terminante con un timpano che inquadra lo stemma civico. I tre portali d’ingresso furono commissionati dal vescovo di Otranto Adarzo de Santander al noto scultore leccese Giuseppe Zimbalo, che li realizzò nel 1633. L’interno, con un impianto a tre navate, è caratterizzato dagli interessanti affreschi della volta raffiguranti episodi della Vita di san Pietro, eseguiti nel 1875 dal napoletano Vincenzo Paliotti. Di particolare interesse sono le tele della Lavanda dei piedi, del 1756 di Serafino Elmo, e Gesù che cammina sulle acque e Apparizione di Cristo a san Pietro, tutte nella controfacciata[11].