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CHIESA MADONNA DELLE GRAZIE

Di Lupiae – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9101198

La chiesa della Madonna delle Grazie era nel passato conosciuta come chiesa della Congregazione. La chiesa, in stile barocco, ha una facciata semplice e lineare, quindi lontana dalle forme esuberanti, tipiche del barocco leccese. Costruita nella prima metà del XVI secolo, vide, per la sua realizzazione, l’alternarsi di artisti quali Agostino Martinelli e Giulio Cesare Penna. Sul portale, racchiuso tra due colonne tortili, è collocata la statua della Vergine col Bambino.
L’interno presenta un’unica navata, in fondo alla quale è collocato l’altare Maggiore realizzato nel 1645 dallo scultore Giovan Donato Chiarello. Rimarchevoli, inoltre, le piccole sculture presenti sopra l’altare raffiguranti l’Incoronazione della Vergine. Di particolare interesse sono gli affreschi impressi sulle vele della volta, risalenti al XVII secolo, che raffigurano “Angeli danzanti e musicanti” e la “Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre”. Tra le altre pitture ed opere, meritano una citazione:

La chiesa godeva di pregevoli stalli per la congregazione e di una cancellata in ferro battuto posta tra l altare e il resto della chiesa per separare le parti, che però sono andati persi.

La chiesa ha subito vari restauri che hanno portato alla modifica della chiesa stessa ma anche alla conservazione. Nei primi del 900 l’altare “corDeo” in pietra leccese venne ricoperto e sostituito da uno in marmo in stile neoclassico; la pavimentazione venne sostituita nel 1961. Per mantenere la magnificenza della chiesa, la stessa venne restaurata in varie epoche. I restauri più significativi vennero attuati per la salvaguardia degli affreschi dopo l incendio degli anni 80,per lo sbiancamento e restauro della facciata. Dal 2005 la chiesa è oggetto di numerosi restauri volti a portare la pala e l altare all antico splendore. Recenti indagini hanno rilevato, infatti, che la pala è stata ridipinta, modificata e rimaneggiata, mentre l altare è stato coperto interamente da una tinta color grigio annullando, così, la bellezza della tinta dorata.