La chiesa di San Domenico, realizzata per l’ordine domenicano tra il 1580 e il 1594 da Giovanni Maria Tarantino e Gio Tommaso Riccio, fu intitolata inizialmente a Santa Maria de Raccomandatis. In origine aveva un impianto basilicale a tre navate che fu successivamente trasformato ad aula unica per meglio rispondere alle esigenze della predicazione, tipiche dell’ordine mendicante fondato da san Domenico di Guzman. In seguito al terremoto del 1743 la fabbrica fu quasi totalmente distrutta, ad eccezione della facciata, del muro laterale sinistro e di parte della sacrestia. La facciata è in carparo e fu realizzata in due momenti differenti; la parte inferiore è ricca di figure umane e cariatidi addossate le une alle altre, mentre la parte superiore presenta forme più leggere. L’interno, a croce latina con tre cappelle per lato, fu ricostruito dopo il 1743 seguendo i canoni architettonici della Controriforma. Tra i diversi altari spicca quello della Madonna del Rosario con i quindici misteri, opera del pittore neretino Antonio Donato D’Orlando. Adiacente alla chiesa è il convento dei Domenicani rimaneggiato da Ferdinando Sanfelice dopo il terremoto.