Il sito occupato dalla Chiesa della Madonna del Carmine è da secoli un punto di riferimento religioso per la comunità locale, dapprima con la chiesa rupestre, in seguito con la chiesa di San Marco e infine con l’attuale edificio sacro. La chiesa rupestre, accessibile dalla navata, risale al XII secolo e costituì un importante luogo di culto bizantino. Scavata nella roccia e a forma circolare, conserva ancora tracce degli affreschi e di alcune sepolture ricavate nel piano di calpestio. Nel XVI secolo venne sovrapposta alla chiesa rupestre una costruzione sub divo dedicata a San Marco che, per circa due secoli, fu considerata la più importante del paese. In seguito al trasferimento della confraternita del Carmine nella seconda metà del XVII secolo, la chiesa venne presto abbattuta per fare posto nel 1713, all’attuale. Quest’ultima, accessibile attraverso un portale barocco, si presenta a navata unica e custodisce all’interno un altare maggiore in stile barocco e due pale ottocentesche poste sui due altari laterali (di cui una raffigurante la Morte di San Giuseppe, datata 1832 e firmata da Rachele Lillo, figlia di Saverio). Negli anni sessanta del secolo scorso fu sottoposta a numerosi lavori di ampliamento della struttura e di restauro delle opere in essa contenute.