Chiesa madre dell’Annunziata, fu costruita nel 1878 sulle fondamenta di una preesistente risalente al XVI secolo. L’aumento demografico registrato in paese costrinse il sindaco e il parroco del tempo ad abbattere la vecchia struttura e a costruirne una nuova più ampia. Dalle fonti storiche si conosce che l’antica struttura comprendeva cinque altari (quello maggiore più quelli laterali dedicati all’Immacolata, a sant’Antonio da Padova, a san Nicodemo da Cirò e alla Madonna di Costantinopoli) e un fonte battesimale per immersione secondo il rito greco. Oggi rimangono soltanto le epigrafi sul frontone della porta maggiore e sulla porta del coro, recanti entrambe la data 1575. L’edificio, edificato dal maestro Rocco Stomeo su disegno dell’architetto Federico Elmo di Lecce, ha una pianta a croce latina, sormontata da una grande cupola, con tre cappelle laterali intercomunicanti. Nell’abside si colloca un altare maggiore in marmo policromo dedicato all’Annunziata che ospita la tela dell’artista foggiano Saverio Altamura. Altre dodici tele dell’Altamura sono posizionate nelle cappelle laterali e sono datate 1892. Sulla cantoria è presente un organo in legno costruito dal Mentasti di Napoli nel 1900. All’esterno svetta il campanile a tre piani con la cupola coperta da mattonelle di maiolica. In seguito a un grave pericolo scampato dagli abitanti del paese il 23 agosto 1898, la chiesa è dedicata anche a sant’Antonio da Padova per devozione popolare.