La concattedrale di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico di Gravina in Puglia, concattedrale della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti.
Secondo Ferdinando Ughelli, nella sua opera Italia Sacra (1721), afferma che il conte Umfrido d’Altavilla, parente di Roberto il Guiscardo, convinse l’arcivescovo di Acerenza alla città di Gravina in Puglia il comando episcopale, ed è nel 1092 che fece costruire la cattedrale.[1] Era in stile romanico a tre navate. Questa chiesa andò distrutta tra il 1447 ed il 1456, dapprima a causa di un incendio e poi per il terremoto che sconvolse l’intera regione. Si attese trent’anni per la sua ricostruzione, cui mise mano il vescovo Matteo D’Aquino (1482-1508). Tra il XVII ed il XVIII secolo ha subito all’interno vari interventi barocchi. Oggi la chiesa si presenta come una sintesi di diversi stili architettonici: il tardo-romanico, il rinascimentale ed il barocco.
Con regio decreto n. 1746 del 21 novembre 1940, la concattedrale di Santa Maria Assunta di Gravina in Puglia è riconosciuta come monumento nazionale italiano[2], mente il 19 agosto 1993 papa Giovanni Paolo II la elevò alla dignità di basilica minore.