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VILLA VALGUARNERA

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Di Davide Mauro – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=87528208

Villa Valguarnera è una delle ville settecentesche di Bagheria di maggiore interesse, sia per la qualità architettonica del complesso sia per la sua posizione nel paesaggio bagherese.

La costruzione iniziò nel 1712 su progetto di Tommaso Maria Napoli, architetto, domenicano, progettista negli stessi anni della vicina Villa Palagonia, in contatto con l’ambiente romano, che introduce un linguaggio architettonico di matrice berniniana e una chiarezza compositiva vicina agli esempi più avanzati del settecento italiano ed europeo, in particolare austriaco. Nella composizione planimetrica si ravvisano elementi derivanti da matrici esoteriche ed alchemiche, come ad esempio nell’iconografia claviforme e nella valorizzazione della vicina altura (Montagnola di Valguarnera, 105 m) – sulla cui sommità fu realizzata una balaustrata ottagonale – come percorso simbolico dalla terra alla sfera celeste, con sette sedili di sosta in numero pari alle sette fasi della trasformazione alchemica.[1] Alla morte dell’architetto nel 1725, la villa non era ancora finita e fu poi significativamente modificata. In particolare, intorno al 1780, Giovan Battista Cascione Vaccarini fu l’autore dei nuovi prospetti e della sala ovale al piano nobile. Di grande interesse la teoria di saloni interni affrescati da Elia Interguglielmi e le statue marmoree di coronamento dell’attico opera di Ignazio Marabitti. Un tempo l’edificio era circondato da un vasto parco, arricchito di coffe-house, statue ed architetture neoclassiche. Considerata già da Giuseppe Pitrè la più sontuosa fra le ville bagheresi, deve la sua fama anche ai tanti personaggi illustri che vi soggiornarono.[2] Particolarmente suggestiva la balconata sul golfo di Termini Imerese e il Monte Catalfano. La villa fu edificata dai Principi Valguarnera ed ancora oggi è di proprietà dei loro eredi, i Principi Alliata di Villafranca.[3] Il complesso è in fase di restauro da molti anni.[4] Negli anni cinquanta vivranno a villa Valguarnera Fosco Maraini e Topazia Alliata di Salaparuta con la figlia Dacia, presso i genitori che risiedevano nella villa. Nonostante l’intero parco sia soggetto a vincoli di inedificabilità assoluta dal 1913, ospita un intero quartiere abusivo[5].