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LA CATTEDRALE DI NICOSIA

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Di Ludvig14 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=88714487

La cattedrale di San Nicolò è il principale luogo di culto del comune di Nicosia, in Sicilia, e sede della diocesi di Nicosia.

La cattedrale di Nicosia, dedicata a San Nicola di Bari, è stata eretta nel XII secolo, sotto il regno di Federico II d’Aragona, in epoca prossima al 1302, e sin dalle origini ha avuto la prerogativa di chiesa madre della città e di basilica regnante Pietro II d’Aragona.[2] La chiesa è divenuta funzionale, anche se non ultimata, nel 1340, come si desume dall’epigrafe posta sull’architrave della cosiddetta Porta del Monte, a sinistra del portale principale. Nel 1388 è stata ufficialmente riconosciuta come parrocchia dall’arcivescovo di Messina, alla cui arcidiocesi Nicosia apparteneva.

Con bolla del 15 giugno 1521 fu eretta a collegiata da Papa Leone X.[3] Nel 1757 con il verificarsi della frana la collegiata di Santa Maria Maggiore fu accorpata alla collegiata di San Nicolò.[4]

La diocesi di Troina che in epoca normanna aveva giurisdizione su gran parte della Sicilia centro – settentrionale accorpando i territori maggiormente esposti alle incursioni saracene, era transitata nella ripristinata ed estesa diocesi di Messina. L’accresciuta popolazione indusse il sovrano Ferdinando I delle Due Sicilie a concordare con Papa Pio VII la definizione di una nuova entità diocesana.[5] La città di Nicosia la spuntò sulla riproposizione della candidatura di Troina, a garantire la correttezza della valutazione contribuì la supervisione di Raffaele Mormile arcivescovo di Palermo.[6] Contestualmente la città si divise sulla designazione della sede a cattedra: due opposte e secolari fazioni avanzavano la candidatura delle chiese dei rispettivi quartieri i mariani e i nicoleti, sostenitori rispettivamente della chiesa di Santa Maria Maggiore e della chiesa di San Nicolò.[7] A derimere la questione furono chiamati due grandi architetti Domenico Marabitti e Michele Billone, in seguito anche Alessandro Emanuele Marvuglia,[8] titolati accademici già invitati ad esprimere pareri tecnici e artistici sulla ristrutturazione della cattedrale di Palermo.

Nel 1748, con bolla pontificia di Papa Benedetto XIVSan Nicola di Bari fu dichiarato unico e principale patrono della città.[9]

Il 17 marzo 1817, con bolla pontificia di Papa Pio VII è stata eretta a cattedrale.

La nuova istituzione fu dotata di episcopio, seminario clericale, cancelleria vescovile e potestà canonica sui territori di AlimenaCapizziBronteCeramiCesaròMalettoGagliano CastelferratoGangiSan Mauro CastelverdeCastelbuonoPetralia SopranaPetralia SottanaResuttanaGeraci SiculoSperlingaSan TodaroTroinaVilladoro, coi casali Marianopoli e Bompietro.[10]

La solenne consacrazione avvenne il 15 giugno 1856 presieduta da monsignore Camillo Milana.

La cattedrale è stata dichiarata monumento nazionale il 21 novembre 1940.
Sede insignita del titolo di basilica minore il 19 giugno 1967.