La cattedrale di San Nicolò è il principale luogo di culto del comune di Nicosia, in Sicilia, e sede della diocesi di Nicosia.
La cattedrale di Nicosia, dedicata a San Nicola di Bari, è stata eretta nel XII secolo, sotto il regno di Federico II d’Aragona, in epoca prossima al 1302, e sin dalle origini ha avuto la prerogativa di chiesa madre della città e di basilica regnante Pietro II d’Aragona.[2] La chiesa è divenuta funzionale, anche se non ultimata, nel 1340, come si desume dall’epigrafe posta sull’architrave della cosiddetta Porta del Monte, a sinistra del portale principale. Nel 1388 è stata ufficialmente riconosciuta come parrocchia dall’arcivescovo di Messina, alla cui arcidiocesi Nicosia apparteneva.
Con bolla del 15 giugno 1521 fu eretta a collegiata da Papa Leone X.[3] Nel 1757 con il verificarsi della frana la collegiata di Santa Maria Maggiore fu accorpata alla collegiata di San Nicolò.[4]
La diocesi di Troina che in epoca normanna aveva giurisdizione su gran parte della Sicilia centro – settentrionale accorpando i territori maggiormente esposti alle incursioni saracene, era transitata nella ripristinata ed estesa diocesi di Messina. L’accresciuta popolazione indusse il sovrano Ferdinando I delle Due Sicilie a concordare con Papa Pio VII la definizione di una nuova entità diocesana.[5] La città di Nicosia la spuntò sulla riproposizione della candidatura di Troina, a garantire la correttezza della valutazione contribuì la supervisione di Raffaele Mormile arcivescovo di Palermo.[6] Contestualmente la città si divise sulla designazione della sede a cattedra: due opposte e secolari fazioni avanzavano la candidatura delle chiese dei rispettivi quartieri i mariani e i nicoleti, sostenitori rispettivamente della chiesa di Santa Maria Maggiore e della chiesa di San Nicolò.[7] A derimere la questione furono chiamati due grandi architetti Domenico Marabitti e Michele Billone, in seguito anche Alessandro Emanuele Marvuglia,[8] titolati accademici già invitati ad esprimere pareri tecnici e artistici sulla ristrutturazione della cattedrale di Palermo.
Nel 1748, con bolla pontificia di Papa Benedetto XIV, San Nicola di Bari fu dichiarato unico e principale patrono della città.[9]
Il 17 marzo 1817, con bolla pontificia di Papa Pio VII è stata eretta a cattedrale.
La nuova istituzione fu dotata di episcopio, seminario clericale, cancelleria vescovile e potestà canonica sui territori di Alimena, Capizzi, Bronte, Cerami, Cesarò, Maletto, Gagliano Castelferrato, Gangi, San Mauro Castelverde, Castelbuono, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Resuttana, Geraci Siculo, Sperlinga, San Todaro, Troina, Villadoro, coi casali Marianopoli e Bompietro.[10]
La solenne consacrazione avvenne il 15 giugno 1856 presieduta da monsignore Camillo Milana.
La cattedrale è stata dichiarata monumento nazionale il 21 novembre 1940.
Sede insignita del titolo di basilica minore il 19 giugno 1967.