Costruita come torre di avvistamento nel Seicento, fu dotata di cupolone e trasformata in chiesa nel 1836 per volere del popolo, affascinato dalle predicazioni dei frati liguorini. Infatti la Chiesa è dedicata a Sant’Alfonso con cui gli abitanti di Alimena hanno sancito un patto: recandosi al Colle una volta l’anno, oltre che nei periodi di siccità, e rivolgendo al Santo preghiere propiziatorie, i contadini potevano – e possono – sperare in piogge e raccolti abbondanti.
“Sant’Arfonsu chiuviti chiuviti
ca i lavureddi su arsi di siti
e mannàtini una bona
senza lampi e senza trona”
Sant’Alfonso piovete, piovete (fate sì che piova), che le messi sono arse di sete, e mandatene una buona (una pioggia abbondante), senza lampi e senza tuoni.