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CHIESA DELL’ANNUNZIA

Di Antonio De Capua – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=63929296

La chiesa dell’Annunziata, nota popolarmente come Annunziatella, è un piccolo edificio religioso dismesso situato nel territorio di Arpaia, ai piedi del monte Castello e nelle immediate vicinanze del convento di Santa Maria delle Grazie. L’elemento più interessante della chiesetta sono gli affreschi affiorati nell’abside e datati fra il XIV e il XVI secolo.

È stata avanzata l’ipotesi che la chiesa dell’Annunziata debba essere identificata con la chiesa di Sancta Maria de Jugo: tale nome è attestato in uno scritto di un monaco, Guglielmo Caracciolo, risalente al 1199. Caracciolo si riferisce ad una comunità di monaci insediata nella chiesa già all’epoca dell’epidemia di peste del 1106.

La chiesa appare (con il nome attuale) nella relazione redatta dopo la visita del vescovo Giovanni Ghevara, il 31 agosto 1534: all’epoca l’edificio si presentava spoglio e vuoto. Verso la fine del secolo Francesco Gaudino, notabile locale, si offrì di rimetterlo in funzione a sue spese; ma, a causa della sua morte, il ripristino fu messo in atto solo ai primi del XVI secolo dal nipote Berardo Andrea, tesoriere della cattedrale di Sant’Agata de’ Goti. Egli ottenne il patronato sulla chiesa per la famiglia Gaudino, e vi fece celebrare messa nei venerdì e nelle festività della Madonna.

Probabilmente l’Annunziatella fu danneggiata dai terremoti del 1688 e del 1702; e rimase in uno stato di abbandono per lungo tempo. Nel 1744 fu restaurata e di nuovo attrezzata per il culto da Antonia Girardi, mentre il marito Giovan Battista Cacciatore si impegnava a fornire regolarmente fondi per la manutenzione: fu benedetta e riaperta per la celebrazione dell’Annunciazione, il 25 marzo. È attestato che, anche in seguito, la famiglia Cacciatore Ghirardo godeva di patronato sulla chiesa. Nel 1804 la Santa Sede vi istituì l’indulgenza plenaria, valida per sette anni nella settimana dal 25 marzo in poi.

Entro il 1848 la famiglia Venerusi subentrò al patronato della chiesa dell’Annunziata. Nonostante qualche ulteriore restauro per tenere la chiesa aperta almeno in occasione dell’Annunciazione, negli anni 1920 era completamente abbandonata. Ripristinata ancora negli anni 1950, tornò dismessa entro un decennio.