La chiesa di San Giuseppe Patriarca fu riedificata nel 1758 in sostituzione di una preesistente chiesa costruita tra il XVI e il XVII secolo. L’edificio risente molto dell’influsso del panorama architettonico leccese, in particolare della chiesa di San Matteo e della sua facciata a tamburo, di chiara derivazione borrominiana. Presenta una facciata composta da un grande e slanciato avamposto a semicerchio, con nel mezzo un’artistica finestra e l’iscrizione De Domo David, il motto della Confraternita di San Giuseppe: a sinistra si eleva un piccolo campanile a vela. L’interno è a pianta ottagonale con altare maggiore valorizzato dal pregevole bassorilievo, di autore ignoto, rappresentante la Fuga in Egitto; la chiesa conserva tre altari in pietra con grandi pale su tela raffiguranti san Giuseppe nel maggiore, in quello a destra sant’Apollonio, in quello di sinistra sant’Oronzo. Due altri quadri su tela, posti su colonne, raffigurano il Beato Transito e lo Sposalizio di San Giuseppe. Accanto alla chiesa vi è l’oratorio e sala riunioni della Confraternita, con un altare dedicato al SS. Crocefisso, con una croce di legno e simulacro di Gesù Crocifisso, san Giovanni Evangelista e la Maddalena ai piedi.