Il parco archeologico di Sabucina (o Sabbucina, secondo la toponimia ufficiale), sito sul monte omonimo nei pressi di Caltanissetta (8 chilometri a nord-est), è un sito archeologico della Sicilia. Nel territorio si susseguirono insediamenti dall’età del bronzo antico (XX–XVI secolo a.C.), poi la fase di ellenizzazione del sito fino al periodo romano[1].
Il villaggio originario ha sicuramente origini pre-greche: fu, infatti, costruito dai Sicani, i quali sfruttarono l’agevole posizione del monte che domina l’intera vallata del Salso.[2]
In base ai dati archeologici disponibili, le fasi dell’abitato possono essere suddivise come mostrato di seguito:
- XXIII–XV secolo a.C.: alcuni villaggi di facies castellucciana ai piedi della montagna
- XIII–X secolo a.C.: esteso abitato di capanne di facies di Pantalica Nord (tre fasi):
- Nella prima fase (XIII-XII secolo a.C.) avviene l’occupazione del sito con la nascita di capanne circolari con diametro tra i 3,5 m e i 7 m scavate direttamente nella roccia con un gradone.
- Nella seconda fase le capanne vengono delimitate perlopiù da muri a secco con diametri tra i 4,9 m e i 7,9 m.
- Nella terza fase (XI-X secolo a.C.) i nuclei abitativi cambiano forma diventando a pianta rettangolare e spesso divisi in due ambienti tramite muri di pietre.
- X–IX secolo a.C.: l’abitato diviene modesto (forse a causa di una violenta distruzione) e si collega alla cultura di Cassibile
- VIII–VII secolo a.C.: nuovo insediamento con case rettangolari; aree di culto organizzate disposti sulla sommità della collina.
- VI secolo a.C. il sito viene ellenizzato da coloni rodio-cretesi e realizzata la cinta muraria, che verosimilmente restrinse l’area abitata.
- V secolo a.C. il centro viene distrutto da Ducezio, nel corso della rivolta sicula contro i Greci e poi ricostruito.[3] Sul finire del V secolo a.C. avvenne un’altra distruzione, questa volta da parte dei Cartaginesi contro i Greci.
- IV secolo a.C.: la città viene ricostruita, le mura rinforzate e fortificate con torri quadrangolari ad opera di Timoleonte: il centro presentava un orientamento diverso.
- 310 a.C. il sito viene abbandonato probabilmente per la distruzione operata da Agatocle[4] determinando il trasferimento della popolazione che si disperde.
In epoca romana si insediano delle fattorie e ville in pianura presso Piano della Clesia e la necropoli di contrada Lannari.
La scoperta di questo sito archeologico è relativamente recente, infatti fu solo negli anni sessanta che venne intrapresa la prima campagna di scavi, guidata da Piero Orlandini, che condusse alla scoperta del villaggio capannicolo del Bronzo Tardo, risalente al XIII–X secolo a.C.; questa scoperta fu di straordinaria importanza, in quanto si trattò del primo villaggio di questo tipo individuato in Sicilia. Nella zona ai piedi della montagna, sono state rinvenute anche alcune tombe a grotticella, risalenti all’età del bronzo.